Bologna is Fair è un nuovo itinerario, anzi sono cinque itinerari, che unisce negozi, botteghe, locali, ristoranti e realtà commerciali in genere, che rispondono ai criteri dell’Economia Solidale. Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere in anteprima il progetto e ora lo faccio scoprire anche a te! Pronto per guardare Bologna con occhi nuovi?
Il progetto Bologna is Fair
Bologna is Fair nasce da ExAequo e C’è un mondo, le due organizzazioni di Commercio Equo e Solidale di Bologna ed è finanziato dal Comune di Bologna grazie al bando Bologna Made. L’obiettivo è chiaro e semplice: promuovere l’Economia Solidale. In pratica questo si traduce nel valorizzarne i criteri che la identificano, ovvero:
- il rispetto del lavoro e dei lavoratori
- la tutela ambientale nel senso più vasto
- il sostegno alle produzioni tipiche, artigianali e locali
Tre valori che rappresentano i cardini del progetto Bologna is Fair, che si combina a quello di innovazione, intesa come la capacità di contaminare ambiti diversi, trovare nuove forme di comunicazione e stimolare nuovi consumatori ad avvicinarsi all’economia solidale.
Insomma, l’economia solidale grazie a Bologna is Fair esce dai suoi classici confini delle botteghe del mondo, per trasformarsi in un filo rosso che collega i punti della città dove batte un cuore consapevole.
Bologna is Fair: tanti itinerari, una sola mappa
A fine ottobre Bologna is Fair prenderà la forma di una mappa cartacea e di un sito web mobile friendly, per localizzare facilmente le attività che sono parte della rete.
Così sarà comodo e facile muoversi attraverso la città per raggiungere i vari punti della rete solidale!
Sono già 65 le realtà sostenibili che hanno aderito a Bologna is Fair e molte altre se ne aggiungeranno presto!
5 itinerari tematici per vedere Bologna con occhi nuovi, scoprendo realtà solidali e sostenibili che si impegnano per diffondere questi valori attraverso il loro lavoro quotidiano. Bologna is Fair nasce per rendere visibile in modo permanente la rete dell’economia solidale bolognese, ponendosi anche l’obiettivo di promuoverne i valori e gli obiettivi.
Ecco i 5 itinerari tematici, da seguire in base al proprio stile di vita:
- università
- vegan ok
- fashion style
- consumatori critici
- la famiglia va in vacanza
A questi, se ne aggiungono altri 3, che si snodano tra i quartieri della città:
- quartiere Porto/Irnerio
- quartiere San Francesco
- quartiere Saragozza/Santo Stefano
Alla scoperta di una Bologna solidale e sostenibile: le tappe
Francesca di Comunicattive, l’agenzia di comunicazione che sta seguendo la promozione del progetto, mi ha accompagnata tutto il giorno in lungo e in largo per Bologna, per andare a conoscere titolari, negozianti, artigiani, creativi che fanno vivere una Bologna diversa, umana e sostenibile, come piace a me.
In verità, Bologna is Fair per me inizia il giorno prima dall’Albergo Pallone, dove ho soggiornato: questo albergo (che è anche ostello) è l’unica attività ricettiva attualmente presente nella rete. Gestito dalla cooperativa sociale La Piccola Carovana, è un luogo ‘sincero, imperfetto e sorprendente’ come ama definirsi. Qui trovano lavoro soggetti vulnerabili, che stanno vivendo un periodo di difficoltà, per aiutarli a riprogettare il loro futuro. L’Albergo Pallone è anche osteria, la Buca del Pallone: prezzi sostenibili, spazio di formazione e inserimento lavorativo per persone fragili, ma soprattutto cibo genuino che segue le stagioni.
1^ tappa: Eticlò, dove la moda si fa sostenibile
Il tour attraverso la Bologna etica inizia da Eticlò, un giovane brand che produce abbigliamento utilizzando solo tessuti naturali di origine biologica e avvalendosi di una filiera verificata. Eticlò propone una moda dal gusto raffinato e durevole, partendo da materie prime sane lavorate attraverso una produzione etica. Il negozio si trova nella centralissima via Clavature ed è un viaggio tra cotone e puro lino bio, lana pregiata e seta declinati in forme raffinate e femminili, per una moda che dura nel tempo e non segue le tendenze del momento, le crea.
Da settembre Eticlò si arricchisce anche di una linea casa, in collaborazione con EcorNaturaSì: una capsule collection di accessori per la cucina, realizzata tutta in puro lino biologico prodotto da un’azienda etica egiziana, la Sekem.
2^ tappa: Botanica Lab, il bistrot con la natura dentro
È già il tempo per una sosta di gusto: Botanica Lab è il primo ristorante crudista di Bologna, che unisce anche proposte di piatti vegani, ma cotti entro i 42° per mantenere tutte le proprietà. Nato prima come laboratorio crudista, oggi è un punto di riferimento per chi vuole alimentarsi in modo sano, leggero e nutriente: Anna, la chef proprietaria di Botanica Lab, si impegna ad utilizzare solo prodotti vegetali, di alta qualità, bio e stagionali.
Non ti sto nemmeno a dire che esplosione di gusti e profumi! Un’esperienza culinaria che esalta le caratteristiche di ogni ingrediente, accompagnandoti in un percorso che accende tutti i sensi, in primis la vista.
3^ tappa: C’è un mondo, l’equo e solidale a Bologna
Il mio itinerario di Bologna is Fair continua da C’è un mondo, una delle due organizzazioni di commercio equo e solidale che hanno ideato il progetto. Non è il solito negozio equo e solidale: Emanuela e Linda hanno cercato di far entrare lo stile nella loro bottega, e non necessariamente quello etnico. Qui anche chi non sa cosa significhi Equosolidale ha voglia di entrare, perchè le collezioni di abbigliamento sono davvero attuali nelle linee, gli accessori unici e particolari e ogni prodotto ha una storia da raccontare.
Si va da vestiti creati con ritagli di stoffa di alta moda (Progetto Quid) ai prodotti di artigianato parte del progetto Craft Link, che sostiene e tutela le minoranze etniche; dai gioelli in carta di gesso alla cosmesi ecobio: una bottega vivace che mette al centro le relazioni, diventando da 12 anni un punto di riferimento per chi vuole acquistare prodotti che parlano di mondi e persone.
4^ tappa: Gruccialterna, laboratorio sartoriale di moda sostenibile
Un atelier a porte aperte, un laboratorio di sartoria sotto i propri occhi: Gruccialterna è nata tre anni fa dal sogno di Francesca e Ilenia, quello di creare un posto magico, creativo, pieno di stoffe e fotografie. Ed è proprio così: quasi un ‘salotto creativo’, dove puoi assistere allo spettacolo del processo di creazione, della manualità che trasforma preziosi tessuti in abiti esclusivi.
Si respira accoglienza e apertura in questa bottega creativa: Ilaria e Francesca credono ancora nelle persone e nella loro unicità, sognano un mondo lontano dall’omologazione che va verso il recupero di antichi mestieri, di processi lenti, di originalità.
La stessa che puoi trovare a Gruccialterna, dove a fianco della loro linea di sartoria, ci sono oggetti e accessori creati da artigiani d’eccellenza, rispettando la logica del riuso e del recupero.
5^ tappa: Stefino BIO, il gelato come s’ha da fare
Stefino è una gelateria ecosostenibile da 20 anni: un accurato sistema recupera l’acqua di raffreddamento dei frigo, coppette e cucchiaini sono biodegradabili, gelati e sorbetti sono privi di grassi idrogenati, aromi e coloranti e sono fatti con materie prime biologiche.
La seconda sosta ‘gustosa’ alla scoperta di Bologna is Fair è da una delle migliori gelaterie d’Italia, che si è anche aggiudicata il premio sostenibilità nella guida Gelaterie d’Italia 2018 del Gambero Rosso.
Qui il gelato, sa di gelato.
Niente in più e niente in meno: Stefano, il titolare, ha scelto di prediligere pochi ingredienti, per esaltare la semplicità del gusto, buono, sano, autentico.
6^ tappa: Simoni, l’orafo etico
Una tappa particolare, la sesta: all’interno di una gioielleria. Ma mica una gioielleria qualunque: Simone fa l’artigiano orafo dal 1995 e da pochi anni è diventato rivenditore autorizzato della linea Ethical Diamonds, l’unica certificazione esistente relativa alla provenienza dei materiali preziosi e dei diamanti con cui realizzare i gioielli. Questo dimostra la sensibilità sociale e ambientale di Simone e il suo impegno nel creare gioielli che rispettino i diritti umani e ambientali.
Simone continua a portare avanti questo mestiere nel modo più tradizionale e artigianale possibile, diventando un vero e proprio artista dell’oro: è arrivato perfino a creare pendagli a forma di tortellino!
7^ tappa: Senape Vivaio Urbano, il cuore verde di Bologna
Un vivaio che è anche libreria che è anche laboratorio di serigrafia che è anche un contenitore di eventi. Tante anime si intrecciano in Senape, angolo verde nel cuore di Bologna, un coworking commerciale in cui convivono anche The Park e la libreria Igor, il primo un laboratorio di stampe serigrafiche su tessuto, la seconda una libreria specializzata nei temi dei diritti, della cultura LGBTQI e della sostenibilità.
Quando entri da Senape non sei in un negozio, sei a casa da amici: il bello è proprio gironzolare tra piante, libri e oggettistica e magari sedersi sul divano a chiacchierare di piante, giardini, ma soprattutto di creatività. Sì, perchè Senape è anche un contenitore di eventi e cultura, in cui si organizzano mostre, presentazioni di libri e feste, per rafforzare il legame con la città e i suoi abitanti.
L’idea da cui è nato Senape è semplice: portare la comodità di un vivaio direttamente nel centro storico, per soddisfare le esigenze di chi vive nel contesto urbano ma non vuole rinunciare al contatto con il verde; Senape vuole essere d’ispirazione e di aiuto per tutti coloro che desiderano far vivere la propria casa, il proprio terrazzo, giardino o davanzale con le piante che amano o che scopriranno in questo vivaio.
Oggi Senape Vivaio Urbano è diventato un punto di riferimento per l’economia solidale bolognese capace di parlare ai pubblici più diversi.
8^ tappa: Il Rovescio, un’osteria dall’anima
Finalmente è ora di cena!
Lo ammetto: questo tour tra le realtà di economia solidale bolognese è stato intenso.
Tante storie, tanta passione, tanta creatività che si intreccia alla voglia di innovare senza dimenticare la tradizione.
Come fanno Stefano e Pasquale, le due anime de Il Rovescio, antica osteria bolognese nata negli anni ’70, ma da loro rilevata nel 2008 per farne un luogo dove gustare una cucina biologica, a km0, dai sapori autentici e intensi. L’ambiente è intimo e semplice, sa di casa: Stefano non vede l’ora di raccontarti la filosofia con cui porta avanti il locale, in cui si fa la spesa non in base al menu ma viceversa: è da ciò che i piccoli produttori locali gli forniscono che crea i menu.
Una cucina che segue i ritmi della natura, questo è lo spirito de Il Rovescio.
Gli ingredienti provengono prevalentemente da agricoltura biologica e biodinamica e sono tutti frutto di piccoli coltivatori locali, che con il loro lavoro preservano la biodiversità alimentare e le caratteristiche del territorio.
Dal 2013 Il Rovescio ha un’altra anima, la pizzeria, nata dalla passione per la panificazione. Anche qui l’attenzione alle materie prime e alla qualità è assoluta: vengono usate solo farine di grani antichi e gli ingredienti sono solo stagionali. Lunga lievitazione di 48 ore e l’utilizzo della pasta madre permettono di ottenere una pizza digeribile, fragrante e dal sapore indimenticabile.
Maggiori informazioni su Bologna is Fair
Puoi trovare tutte le attività presenti nella rete oltre alla mappa su www.bolognaisfair.it: corri a consultarla subito!
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