Buona parte delle mie giornate le passo così: a piedi nudi. Che sia estate o inverno, quando posso lascio i miei piedi liberi di respirare e di camminare senza alcuna costrizione. Mi piace e mi da’ energia. Così ho iniziato a riflettere su questo mio comportamento e ho scoperto che fa proprio bene, sia per il corpo che per l’anima.
Camminare a piedi nudi fa bene
Camminare a piedi nudi è una pratica che fa bene sotto tanti punti di vista: migliora la postura e l’equilibrio, oltre alla circolazione sanguigna e la pressione arteriosa. Senza dubbio da’ anche un grande senso di libertà…Ma qualcosa di più profondo succede quando si sta a piedi nudi, qualcosa che ci connette col nostro Io interiore e il nostro essere parte dell’Universo: è lo stare a contatto con l’energia della terra, sentirne il flusso, percepirne la vita. È un po’ come mettere la spina nella presa e ricaricarsi. Sicuramente lo avrete provato, ma magari non ci avete riflettuto su… Se vogliamo rendere tutto più scientifico, quello che succede è il riequilibrio dello stato elettrico del nostro corpo grazie al contatto col terreno che possiede carica negativa: in pratica, la chiusura del circuito elettrico permette agli elettroni di circolare liberamente nel corpo, andando a compensare la carica positiva che invece ha il nostro corpo. Questo processo si chiama earthing, compreso per la prima volta da Clinton Ober, un americano pioniere della tv via cavo (la sua storia è davvero interessante, vi consiglio di leggerla). Su questo ha scritto anche un libro, se volete approfondire l’earthing.
I benefici? Camminare a piedi nudi incrementa la vitalità, armonizza e stabilizza i ritmi biologici di base del corpo, riduce l’infiammazione cronica e il dolore, favorisce un miglior sonno. Vi sembra poco? 🙂
Esiste anche una bellissima pratica di meditazione che si rifà a questi principi ed è chiamata del radicamento: attraverso questa meditazione si attua lo scambio energetico con la Madre Terra e le proprie percezioni vengono potenziate, la mente si rilassa e diventa più aperta a ricevere i messaggi dell’universo. A questa pagina del sito di Visione Alchemica, potete trovarne la spiegazione passo passo.
Scalzi anche in vacanza
Se camminare a piedi nudi non è una cosa che fate abitualmente (per tutte le difficoltà e i limiti del nostro quotidiano), perchè non usare il tempo della vacanza per provare questa esperienza? In vacanza è certo più facile trovare un prato di montagna, una spiaggia o uno spazio nella natura in cui togliere le scarpe, appoggiare bene i piedi a terra e semplicemente sentire. Poi, se volete alzarvi presto e beneficiare della rugiada del mattino, sappiate che il famoso sig. Kneipp (sì, quello del percorso in tutte le spa ;)), prescriveva abitualmente ai suoi pazienti la “walking rugiada”, che consisteva proprio nel camminare a piedi nudi sull’erba il mattino presto.
Deep walking, il cammino profondo
Il 2016 è l’anno dei cammini ed è sempre più in crescita il numero di persone che sceglie di fare una vacanza a piedi, percorrendo uno dei famosi sentieri, spesso legati alla religiosità, che attraversano l’Italia. Tante le organizzazioni che supportano il viaggiatore nell’organizzare o nell’accompagnare il viaggio a piedi: una delle più famose è senz’altro la Compagnia dei Cammini, un’associazione che lavora da anni in questo settore, per diffondere la cultura del camminare in Italia: camminare è salute, ritrovare il contatto con la natura, rallentare e vivere più in contatto con se stessi e il mondo. Da qualche anno all’interno della Compagnia dei cammini è nata una sezione dedicata al cammino profondo.
È una pratica ancora più intensa del viaggiare camminando, durante la quale si possono provare semplici pratiche di meditazione e vengono proposti esercizi per entrare nella propria interiorità: per esempio si cammina in silenzio, portando l’attenzione sulla respirazione, sul corpo, sulla consapevolezza del gesto del camminare, magari scalzi o bendati per consentire una maggiore percezione ed entrare più facilmente in una dimensione interiore. Questi intensi viaggi a piedi sono momenti di completa ‘depurazione’, perchè chi sceglie di praticare il deep walking decide anche di vivere il viaggio in maniera sobria, leggera, consapevole. Niente orologi e cellulari, alimentazione prevalentemente vegetariana e pochi vestiti, per muoversi leggeri verso quella meta tanto ambita che è la riscoperta di noi stessi.
Il Club dei Nati Scalzi
Nato nel 2010 come associazione, raggruppa un insieme di persone con la stessa passione per lo scalzismo: c’è chi lo pratica tutti i giorni, andando a piedi nudi praticamente sempre, chi solo in alcune occasioni particolari. Nel club, infatti, Lo scalzismo in realtà nasce in Nuova Zelanda per poi approdare negli Stati Uniti e da lì diramarsi un po’ il tutto il mondo con particolare successo nei paesi del nord Europa. Ma perché vivere senza scarpe? I fondatori del club dicono che tutto nasce dall‘amore per il contatto con la natura e dal rispetto di quello che madre natura ha previsto per l’uomo: proprio come le mani, anche i piedi sono terminazioni corporee attraverso le quali interagiamo con il mondo.
Barefoot hiking
Ovvero camminare a piedi scalzi su fondo naturale, è l’approccio scelto da Andrea Bianchi, blogger, giornalista e fondatore del magazine Mountainblog.it, tra i riferimenti web più seguiti del mondo outdoor. Andrea si è anche inventato i Barefoot Days sulle Dolomiti, weekend di escursioni in montagna a piedi scalzi, per reimparare questa pratica che abbiamo dimenticato e riconnetterci con la natura. Secondo Andrea il barefoot hiking: “È la realizzazione del qui e ora di cui parla lo zen: il punto di contatto sta nella ricerca di una presenza – a se stessi e nell’ambiente in cui si ci si muove – che diventa meditazione, profonda indagine del proprio essere”.
Allora, vi è venuta voglia di provare? 🙂
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