Era da tempo che volevo raccontarvi di questo posto,un luogo molto speciale per me, per la persona che sono diventata: è la casa dei miei nonni e per me è un piccolo Paradiso.
Questo è un articolo molto personale e capisco bene di essere andata un po’ fuori tema. Ma vorrei raccontarvi questa storia famigliare perchè è da qui che parte tutto, probabilmente anche la nascita di questo blog.
E’ grazie alla mia infanzia passata qui se sono diventata la persona che sono oggi.
Parliamo di una piccola casetta nella località di Cambio, (dimenticata) frazione in provincia di Rovigo, che deve il suo particolare nome al cambio dei cavalli da traino delle imbarcazioni che un tempo trasportavano le merci lungo il fiume Adigetto. La casa dei nonni è immersa in uno splendido terreno coltivato, in cui trovano spazio maestosi alberi da frutto, il vigneto e gli orti.
Ho trascorso gran parte della mia infanzia qui, a giocare con i coniglietti, a scappare dalle galline e a rotolarmi sull’erba, per poi finire a nascondermi dietro il grembuile di nonna per rubarle le caramelle al latte.
Ho ricordi nitidi dei tramonti d’estate, ad aspettare che il carretto dei gelati suonasse la sua trombetta per avvisarci di correre in strada, delle poesie scritte all’ombra del vigneto, del tino pieno di grappoli maturi che inebriavano l’aria.
E’ seguendo mio padre sul carretto tra i filari e ascoltando i suoi segreti per coltivare bellissime verdure, che ho iniziato ad amare la terra, a rispettarla, a vedere la bellezza in ogni dettaglio, nel particolare.
E’ nei pomeriggi trascorsi nella casa dei nonni che ho imparato a dare un nome agli alberi guardandone le foglie, ho conosciuto il sapore pieno di un pomodoro ancora caldo di sole e ho scoperto come nasce un pulcino.
Purtroppo i miei nonni non ci sono più e ora questo piccolo paradiso è quasi dimenticato: solo mio padre dedica qualche ora alla settimana alla cura dell’orto e del vigneto, ma moltissimo ci sarebbe da fare per sistemare un’area di quasi 3.000 mq.
Il mio sogno è di riuscire ad acquistare la casa e il terreno prima che qualcun’altro si faccia avanti, per dare forma al mio progetto di una vita a ritmo lento, per ritrovare il contatto con la terra e recuperare le tradizioni di un tempo.
Vorrei che questa piccola frazione non sparisse, inghiottita dall’avanzare di ‘villette-dormitorio’ tutte uguali, ma che potessero nascere tanti progetti come il mio, di giovani con la voglia di rimettere mano alla terra, ricreando a Cambio una piccola comunità che si sostiene e cresce insieme.
Nella mia mente si staglia un’immagine limpida e nitida come un cielo di primavera: mi vedo mentre raccolgo il bucato profumato di lavanda e attorno a me corrono i miei bambini.
Sul prato della casa dei nonni.
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