La mia prima volta in Calabria è stata lo scorso dicembre alla scoperta del borgo di Miglierina e del suo galleggiare lento in un tempo che non è quello delle nostre città. Ho un ricordo di una Calabria che si sa godere le stagioni, i passi fermi sulla terra, il silenzio che avvolge. C’è un modo perfetto per scoprire la Calabria rispettando il suo carattere calmo e rilassato: in bicicletta.
Cicloturismo in Calabria: scopri un nuovo itinerario
Il recupero è una pratica sostenibile: riporta a nuova vita ciò che rischierebbe di morire, dandole futuro. Mi è quindi subito piaciuto il progetto di Francesca, fondatrice del travel blog Viaggi del Milione. Francesca ha infatti ideato l’evento “Cammino a Passo Lento“, un progetto che mira a valorizzare il territorio della Calabria attraverso il turismo lento e responsabile, grazie al recupero pedonale e ciclabile di un antico tratto ferroviario che collega Castrovillari a Morano calabro.
Cicloturismo in Calabria: tra Castrovillari e Morano Calabro lungo la vecchia ferrovia
Il percorso che Francesca ha pensato di valorizzare con “Cammino a Passo Lento” parte da Castrovillari e termina a Morano Calabro, lungo una pista ciclabile e pedonale di quasi 14 km. Ma si tratta di una pista speciale: il percorso è stato ricavato dove un tempo sorgeva la linea ferroviaria Spezzano – Lagonegro che collegava i paesini dell’entroterra calabrese e lucano alle grandi linee ferroviarie nazionali, passando per il Vallo di Diana. Si capisce di essere lungo un antico tratto ferroviario perchè ogni 2 km si incontra un casello ferroviario che segna la distanza da Lagonegro.
Davvero suggestivo percorrere questo tratto con alle spalle il Parco Nazionale del Pollino, sia a piedi che in bicicletta: un percorso che ha una valenza non solo naturalistica, ma anche sociale perchè la sua valorizzazione significa rispetto delle comunità locali che vivono qui attorno, sostenendone l’identità e le produzioni locali.
Da qui in poche pedalate si raggiungono borghi meravigliosi come Morano Calabro, Castrovillari, Civita e Saracena: piccoli centri dalle case abbarbicate dove insiste ancora un’Italia schietta e sincera, dalle forti tradizioni.
Cammino a passo lento: evviva il turismo responsabile
Nell’estate del 2017 si è tenuta la seconda edizione di Cammino a Passo Lento, l’evento nato proprio per porre l’attenzione su questo tratto di strada ciclabile che può diventare volano di uno sviluppo sostenibile e responsabile della Calabria.
Francesca mi ha raccontato proprio questo: un giorno ha deciso che era ora di fare qualcosa di concreto per il suo territorio, mettendo in relazione le sue risorse più preziose – ovvero la natura e la storia – con la sua comunità. È nato Cammino a Passo Lento, un’esperienza tipica, autentica di scoperta del luogo.
Non solo una passeggiata di rievocazione e riscoperta territoriale su un ex tratto ferroviario, ma un insieme di eventi nati con l’intento di scoperta di sentieri, centri storici oppure zone marine di suggestiva bellezza. Preziose occasioni per condividere in lentezza, contemplare la natura, prendere consapevolezza delle risorse che la Calabria offre.
Cammino A Passo Lento ha ispirato un documentario sui cammini e il turismo lento, diretto dal regista Alessandro Piva che ha visto questa iniziativa come simbolo di un modo consapevole di fare turismo, che guarda alla celebrazione sincera di ciò che già c’è, senza rincorrere ad un turismo sterile, che strappa risorse invece che preservarle. Il progetto di Francesca ha spinto il regista Piva a fare alcune riprese sul tratto dando vita ad un progetto capitanato dalla regione Puglia che è arrivato a coinvolgere tutte le regioni meridionali.
Ma Francesca non si ferma: sa bene che questa è la strada giusta da seguire, per uno sviluppo turistico sostenibile che comprende anche la mobilità come il cicloturismo in Calabria: è nata da poco la sua Associazione di Turismo Responsabile Esperienziale Terre&Tour, proprio per lavorare con energia e convinzione alla valorizzazione nel rispetto dell’ambiente dei territori di Basilicata e Calabria, dal Parco Nazionale del Pollino sino alla costa ionica a Sibari.
Cammino a Passo Lento torna a giugno 2018: in attesa della bella stagione per inforcare le biciclette e percorrere questo tratto ciclabile, cosa si può fare in inverno nel Parco Nazionale del Pollino?
Cosa fare nei dintorni: il Pollino d’inverno
Il Parco Nazionale del Pollino si ama in tutte le stagioni: anche in inverno regala tante emozioni tra la neve, anche perchè vanta le vette più alte del Sud Italia che raggiungono anche i 2000 metri. Il Parco Nazionale del Pollino si estende su una superficie di oltre 192 mila ettari a cavallo tra due regioni, la Basilicata – detta anche Lucania – e la Calabria, con uno sguardo fino al mare del Tirreno e dello Ionio. È la più grande area protetta d’Italia e offre paesaggi di incomparabile bellezza: oltre ai sentieri che salgono fino alle cime più alte (M.Pollino, Serra del Prete, Serra Dolcedorme, Serra delle Ciavole e Serra Crispo), si incontrano foreste di faggi, torrenti, salti d’acqua alti fino a 100m, gole e canyon e una fauna selvatica che comprende rapaci, caprioli e lupi. Emblema del Parco è il Pino Loricato, albero di estrema e rara bellezza che cresce solo sul Pollino e sui Balcani.
Escursioni nel Parco Nazionale del Pollino
D’inverno l’attività ideale sul Pollino sono le ciaspolate: inforcate queste speciali racchette da neve per muovervi silenziosi tra il candore della montagna e il mare che vi osserva da sotto. Da semplici passeggiate adatte anche ai meno esperti nei pianori di Visitone o Ruggio, ai trekking più impegnativi sulle vette dei Piani del Pollino: le escursioni che si possono fare anche in inverno in questa zona tra Basilicata e Calabria sono tantissime.
Un gruppo di guide ufficiali del Parco organizza anche ciaspolate in notturna, per un’esperienza ancora più immersiva nel cuore pulsante della natura.