Colli Euganei: tra i tanti sentieri che si inoltrano nel Parco Regionale, quello che porta al monastero degli Olivetani è uno dei più belli, perchè carico di spiritualità e misticismo.
Sarà che sono sempre più alla ricerca di stimoli per entrare dentro me stessa e di occasioni di ‘raccoglimento’ che rasentano la meditazione, fatto sta che queste tre ore immersa nei boschi dei Colli Euganei verso la cima del Monte Venda mi hanno fatto proprio bene.
Da dove si parte
Più di un sentiero porta al Monastero degli Olivetani, ma quello che scelto di percorrere è il numero 4 “G.G. Lorenzoni” che parte da a Casa Marina, in località Sottovenda, nel Comune di Galzignano Terme (PD). Casa Marina è un punto di partenza perfetto (si può anche parcheggiare): è il centro di educazione ambientale del Parco dei Colli Euganei in cui è attivo anche un bar e un ristorante e qui si possono trovare anche tutte le mappe dei tanti sentieri che attraversano il territorio. Il sentiero si snoda sul Monte Venda, il più alto tra i Colli Euganei.
Si esce dal parcheggio, si sale sulla strada asfaltata che costeggia Casa Marina e intanto che si cammina conviene guardarsi attorno: a sinistra si apre uno splendido scenario tra vigneti e ciliegi che ricordo benissimo quando erano in fiore ad Aprile, durante il blog tour al quale sono stata invitata per scoprire l’anello ciclabile dei Colli Euganei.
Il percorso
Qualche centinaio di metri dopo, inizia il percorso: non si può sbagliare perché si trova la segnaletica sulla sinistra che indica la salita. Attenzione perché questo primo tratto su una carreggiabile bianca è piuttosto ripido e sassoso, se dovesse essere bagnato, si può rischiare di cadere. Però ho visto gente in infradito (!) percorrerlo, quindi non temete. Sulla destra ci si addentra finalmente nel bosco: castagno, roverella, orniello e carpino nero, sono alcune delle specie che abitano quest’area.
Tra gli alberi, la temperatura cambia un po’ e l’afa lascia il posto ad una lieve frescura: così è più facile salire, ma anche entrare nelle emozioni che accompagnano la salita. Io ho rivissuto il percorso fatto in questi ultimi mesi, un insieme di sacrificio, senso di smarrimento e pesi da lasciare andare: e mentre camminavo, simboli di pace, serenità e speranza sembravano comparire lungo il sentiero, come questa bellissima bandiera delle preghiere tibetane. Nulla capita per caso, se cerchi una risposta.
Il sentiero prosegue nel bosco incontrando degli affioramenti rocciosi e allargandosi nelle piazzole di antiche carbonaie, come il “carbonile dea busa dei onari”. Il sottobosco di questo versante meridionale del Venda è ricco di varie specie di macchia mediterranea, come cisto a foglie di salvia, dittamo e asparago pungente. Il percorso prosegue piuttosto facile fino a quello che resta di una ex base Nato, ricordo della Guerra Fredda, da cui si controllavano le comunicazioni e tutto lo spazio aereo del Nord Italia ed oltre. Insomma, niente poesia in questo resto di violenza.
Ma una volta in cima il simbolismo è stato forte: Dio che ti accoglie dopo tutte le difficoltà e ti regala una nuova vita. Lo spirito è rinfrancato e la fatica ripagata.
Sulla cima: il Monastero degli Olivetani
Arrivata sulla cima del Monte Venda, i ruderi del Monastero degli Olivetani mi lasciano senza fiato: come sospesi nello spazio e nel tempo, qui da oltre mille anni, ricordano di un’epoca in cui monti e colline erano considerati il luogo dell’incontro tra terra e cielo, tra gli uomini e Dio: ecco perchè anche sulle alture dei Colli Euganei come in tutta Europa si stabilirono comunità religiose in cerca di isolamento per condurre una vita eremitica. Dell’imponente e antico complesso del Monastero benedettino di San Giovanni Battista del Venda, rimangono solo i ruderi monumentali, simbolo del monachesimo medievale nei Colli Euganei: ma guardando bene si distingue il perimetro della chiesa con la torre campanaria e i due chiostri, oltre al refettorio con la spazio per la mensa ed i focolare, le finestrelle delle varie celle, ed il piano superiore.
Per vivere questo luogo carico di spiritualità, è possibile prendere parte alla messa che si svolge ogni primo venerdi del mese alle 9.30, nell’intima cripta sotto ai resti della chiesa. Si conserva intatta ed è davvero un piccolo spazio in cui si fonde preghiera e storia.
Sulla via del ritorno
Il percorso è ad anello, quindi per ritornare si ripercorre il tratto che passa davanti alla ex base Nato e poi si gira a destra, seguendo naturalmente le indicazioni per Casa Marina. Anche il sentiero del ritorno non è particolarmente difficile, solo che essendo quasi totalmente in discesa, richiede più attenzione per evitare scivolate (scivolate??!). Una volta arrivata giù, mi sono presa un altro momento per riempirmi gli occhi di questo verde, da un punto di vista privilegiato: l’anfiteatro del Venda. Costruito nel 2013 dall’azienda agricola Ca’ Lustra, proprietaria di questo terreno e dei vigneti poco sotto, è un teatro naturale perchè il luogo ne aveva già la forma, essendo un vecchio fronte di frana per via di una sorgente appena sovrastante. Da qui, se si è fortunati, si può scorgere il vicino eremo del monte Rua o addirittura la laguna di Venezia, fino ai primi Appennini. Durante tutta l’estate si organizza un ricco calendario di concerti: una location suggestiva, abbracciata dal bosco e sotto una coperta di stelle.
Oltrepassato l’anfiteatro e attraversati alcuni vigneti del sig. Zanovello di Ca’ Lustra, sono rientrata a Casa Marina, punto di partenza e di arrivo del sentiero Lorenzoni.
Cosa ho imparato
Percorrendo questo sentiero fino ai ruderi del Monastero degli Olivetani, ho imparato che c’è il tempo della compagnia e il tempo della solitudine. Che se vuoi sentire davvero il senso della fatica e l’appagamento dell’arrivo, devi camminare da solo: smetterà di essere un mero allenamento fisico e si trasformerà in un’occasione per sentirsi, dentro e fuori. E poi la cima, con la grande croce pronta a consolare l’anima e a dare risposte a chi arriva lassù carico di domande…
Per approfondire
Il sentiero che ho percorso è il n. 4 “G.G. Lorenzoni”: è ben segnalato e parte a pochi metri da Casa Marina, centro di educazione ambientale del Parco dei Colli Euganei. Se volete scaricare una mappa e approfondire le caratteristiche soprattutto ambientali del percorso, vi rimando al sito del Parco.
Dettagli
- Lunghezza: 6 km
- Durata: circa 3 ore
- Quando: primavera e autunno sono sicuramente i periodi ideali per i meravigliosi colori della natura
- Difficoltà: scarpe buone, assolutamente!