Polesine & Delta Po
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Delta del Po in barca: emozioni a pelo d’acqua

Escursione sul delta del Po in barca

Il Delta del Po in barca: non c’è un modo migliore per vivere a pieno il Grande Fiume, per sentire il suo fluire, per diventare per qualche ora tutt’uno con la natura…emozioni che si mescolano con i colori dei riflessi sull’acqua, con la brezza leggera, con i suoni degli uccelli in lontananza.

Ci sono stata domenica scorsa 26 Giugno per un’escursione organizzata dall’associazione culturale per la quale lavoro (Voci per la Libertà) insieme alla redazione della Rivista REM (un bellissimo progetto editoriale che racconta storie e personaggi del mio territorio, il Polesine e il Delta del Po) nell’ambito del calendario eventi di Eco Design Week, l’evento che ha unito design e sostenibilità per riflettere sul futuro di un territorio delicato come quello del Delta del Po. Avevo già fatto escursioni lungo il fiume in passato, ma a bordo di piccole imbarcazioni che si muovono tra i canneti; questa invece è stata a bordo di una motonave, molto più grande e capace di ospitare a bordo quasi 150 persone. Si parte dall’attracco fluviale di Porto Tolle (RO), località Ca’ Tiepolo, per salire a bordo della motonave Venere, gestita dalla compagnia Marino Cacciatori.

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L’attracco fluviale di Ca’ Tiepolo, punto di partenza delle escursioni su fiume Po

Questa non è un’escursione qualunque, ma è un po’ speciale: oltre alla navigazione di oltre tre ore al tramonto, si aggiunge una performance di body art ed un concerto in acustico del bravissimo Riky Anelli, cantautore di Bergamo. Con l’associazione abbiamo organizzato una serata che racchiudesse i tre ‘mondi’ che ci appartengono e che cerchiamo con tutta la nostra passione di valorizzare: l’arte contemporanea, la musica emergente e il turismo nel nostro splendido territorio, sospeso tra terra e acqua. Quindi l’atmosfera in nave è ancora più elettrizzante, tanti gli stimoli: colori, musica, pennellate che trasformano un corpo e lo rendono opera d’arte, il suono dolce degli uccelli in lontananza. Davvero un’infinità di emozioni questa crociera fluviale sul Delta, da ripetere al più presto.

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Il cantautore Riky Anelli e la modella dipinta dopo la performance di body art

Navigare sul fiume ti da’ tutto il tempo per rifletter, per sentire…la barca si muove lenta, sinuosa sull’acqua e l’atmosfera del tramonto rende tutto ancora più impalpabile, quasi etereo. Stiamo navigando sul ramo principale del Parco del Delta, il Po di Pila, che prima di arrivare al mare si dirama in tre foci: Busa di Tramontana, Busa Dritta e Busa di Scirocco. A bordo con noi c’è una bravissima (e super simpatica!) guida ambientale, Danilo, che ci racconta un sacco di segreti del nostro Grande Fiume: ci dice che proprio qui, dove il fiume incontra il mare, vivono e nidificano numerose specie di uccelli, come aironi rossi, gabbiani, cormorani, sterne e beccacce di mare.

L’itinerario delle Bocche del Po di Pila

L’itinerario  delle Bocche di Pila segue il ramo principale del fiume Po, chiamato Po di Venezia e solo alla fine cambia nome, diventando Po di Pila: ad accompagnarci, il tipico paesaggio fluviale che alterna floride golene, come quelle dell’Oasi di Volta Vaccari, agli impenetrabili canneti che lambiscono la laguna del Basson e l’Oasi della Batteria, per giungere agli scanni che caratterizzano la zona più estrema della foce.

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A sorvegliarci dall’alto, il maestoso  faro di Pila (il suo nome è faro di Punta Mestra): anche se si tratta delle costruzione più ad est del Delta, è comunque già finito ad un paio di chilometri dalla foce vera e propria.

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Il faro di Pila, lungo il Po di Venezia

Questo perchè il lento e inesorabile avanzare dei detriti portati dal fiume, non fa che ‘aggiungere terra’ al territorio del Delta, spostando continuamente confini e paesaggi. Il Delta del Po viene definita la terra più giovane d’Italia proprio per questo, perchè di anno in anno la sua forma cambia, si trasforma. Qui niente è immutabile. Un territorio che per la sua stessa natura è fonte di ispirazione e riflessione, o almeno per me è così. Mi sento potentemente connessa con un ambiente naturale in cui la forza della natura si percepisce a vista d’occhio, in cui l’uomo ha dovuto plasmarsi alla sua volontà e alla sua maestosità.

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Questo itinerario in barca sul Delta del Po ci sta lentamente portando verso la grande foce, il punto in cui finalmente il fiume abbraccia il mare: e lo vedi, là in fondo, in tutta la sua vastità. Acqua, acqua, tantissima acqua.

Il mare che si apre in fondo, alla fine del delta

 

Il sole sta tramontando, la luce cambia e il cielo si tinge di rosa: mi sento bene e l’aria che mi accarezza il viso mi fa sentire viva e grata per questo spettacolo che mi riempie gli occhi e il cuore. Lo dico sempre e ormai sarò diventata ripetitiva: viaggiare sostenibile è prima di tutto questo per me, una consapevolezza profonda per quello che mi circonda, rispetto per le risorse, attenzione ai dettagli, silenzio. Silenzio che assomiglia quasi ad una preghiera, per ringraziare chi lassù ha creato questo spettacolo.

Turismo sostenibile nel Delta del Po

Lentamente, dopo oltre tre ore di navigazione, rientriamo a Porto Tolle, dove la Venere attracca per farci tornare a terra dopo che, per un po’, eravamo stati in paradiso. D’acqua.

 

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