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Domenicalmuseo: scopri gratis il patrimonio culturale italiano

La prima domenica di ogni mese continua l'iniziativa dei musei gratis italiani

Continua la bella (e intelligente) inziativa di #domenicalmuseo, ovvero l’entrata gratuita a numerosi musei, ville, parchi archeologici e gallerie gestiti non solo dal MiBACT, ma anche da alcuni enti privati, ogni prima domenica del mese. Io la trovo un’ottima occasione non tanto per visitare i complessi museali più famosi, quanto quei piccoli scrigni di cultura che magari mai avreste pensato di andare a scoprire. Allora ecco 5 itinerari tutti da visitare.

Villa Badoer a Fratta Polesine (Rovigo)

Villa Badoes è una villa palladiana a Fratta Polesine, unico sito UNESCO in provincia di Rovigo

Anche la Provincia di Rovigo ha il suo sito UNESCO: è la bellissima Villa Badoer, opera del Palladio del 1556, che domina con la sua elegante sobrietà il centro di Fratta Polesine. La sua particolarità sono i colonnati ad anfiteatro: lateralmente le barchesse si chiudono a semicerchio, in un abbraccio che esalta ancora di più la facciata della Badoera. D’estate diventa lo splendido scenario di concerti e spettacoli durante il festival Tra Ville e Giardini, illuminata da giochi di luce ed ombre che la rendono ancora più suggestiva.

Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah a Ferrara

IL MEIS museo ebraismo Ferrara

Ricavato all’interno delle ex carceri di Ferrara, il MEIS vuole essere una testimonianza dell’importanza della comunità ebraica non solo in Italia, ma a Ferrara, dove ancora sono visitabili la sinagoga e il ghetto. Nelle sale espositive ora sono visibili parte degli oggetti tradizionali e di culto usati nelle varie cerimonie ebraiche precedentemente ospitati nel Museo ebraico di via Mazzini, ora chiuso per lavori a causa del terremoto. Il museo è ancora in fase di ampliamento, la collezione non è molto ricca…meglio quindi approfittare dell’entrata gratuita onde evitare di rimanerci male! 😉

Museo Tattile Omero ad Ancona

Il museo tattile di Ancona è un'esperienza unica

Toccare l’arte? Quanti di noi hanno desiderato avvicinarsi tanto ad una statua e magari anche toccarla, per coglierne ancora di più la bellezza e la forma. Ma si sa, non è possibile. Finalmente c’è un Museo dove si può fare, è il Museo Tattile di Ancona: si tratta di uno dei pochi musei tattili al mondo, nato da un progetto innovativo che rende fruibile l’arte anche da persone con disabilità visiva. Ci sono circa 300 opere tutte da toccare, tra fra copie al vero di arte antica e moderna, sculture originali di arte del Novecento e contemporanea e reperti originali di archeologia. Un’esperienza esaltante per grandi e piccini, che si divertiranno a sperimentare il senso del tatto senza la paura di essere sgridati!

La necropoli della Banditaccia a Cerveteri

La necropoli etrusca della Banditaccia è uno dei più interessanti siti archeologici da visitare

Si tratta di una necropoli etrusca in Provincia di Roma dalle dimensioni immense: quasi 400 ettari di estensione, per una delle necropoli più monumentali dell’intero mondo mediterraneo. Sembra quasi di stare in una città, in realtà siamo nella città dei morti. Ma niente è lasciato al caso, anzi: gli interni imitano le case dei vivi a più ambienti con porte e finestre sagomate, colonne e pilastri, soffitti intarsiati per mostrare anche nell’aldilà la propria ricchezza materiale. Per aiutare il visitatore a comprendere meglio l’evoluzione storica di questo sito, è stato progettato un percorso multimediale che unisce otto tombe: luci, audio e video vi porteranno per un attimo ai tempi degli antichie Etruschi. Dal 2004 è sito UNESCO.

Ecomuseo Sogno di luce Alessandro Cruto a Torino

Ecomuseo sogno di luce a Torino

Perchè si chiama Sogno di luce? Perchè questo mueseo rende omaggio a Cruto e alla sua scoperta del filamento a carbone della lampadina elettrica. Anche se quasi semi sconosciuto, Cruto ha contribuito a questa importante rivoluzione, quasi al pari di Edison e Ferraris. Ospitato all’interno di un ex opificio, la collezione è un interessante percorso tra la storia dell’illuminazione e una testimonianza della importante eredità scientifica e umana lasciata da Cruto, il primo che in Italia nel 1880 è riuscito  ad accendere una lampadina elettrica con filamento di carbonio. Vi pare poco?

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