Prima ti arriva il suo sorriso, poi i suoi occhi pieni di vitalità : questa è Francesca Panizzolo, una Consulente di Turismo Responsabile che ho conosciuto per gli strani incastri della vita. Mi sono ritrovata un po’ nella sua storia di vita, fatta di ricerca del proprio ‘cammino professionale’ nel quale poter rispettare i propri valori ed esprimere la propria creatività.
Francesca, chi sei? Qual è il tuo percorso personale e professionale?
Sono una persona entusiasta della vita e del territorio in cui vivo, un piccolo paese in provincia di Padova. Sono dinamica, mi piace camminare, in senso fisico e anche filosofico: amo infatti gli stimoli e incontrare persone con cui confrontarmi. Per questo organizzo eventi itineranti per far conoscere e valorizzare luoghi vicini ma poco conosciuti. La sfida è infatti quella di far vedere l’invisibile agli occhi e far assaporare le piccole cose, ricche di autenticità. Il mio percorso inizia con una laurea in Economia del Turismo, prosegue con varie esperienze in campo turistico e altre nel settore privato, con una sensibilità sempre rivolta alla natura.
Fondamentale é stato incontrare e collaborare per il Festival della Lentezza, che mi ha permesso di comprendere sempre di più quali erano i miei valori e ciò di cui volevo occuparmi.
Come ti sei avvicinata o sei arrivata ad occuparti di Turismo Autentico?
E’ stato un processo lento che è partito dentro di me mentre lavoravo al ricevimento in albergo in cui percepivo un malessere insistente alla fine del viaggio delle persone ospitate, riflettendo su quello che aveva comportato in termini di accumulo di rifiuti e di spreco di risorse naturali. Ho iniziato un po’ alla volta a organizzare tour alternativi per amici, alla scoperta di eventi sostenibili e luoghi belli e originali ma poco noti dalla gran parte delle persone, anche dagli stessi abitanti. E’ stato essenziale un percorso formativo in organizzazione eventi a Bologna, che prevedeva un tirocinio che ho scelto di svolgere presso I.t.a.ca’, Festival del Turismo Responsabile: mi si è letteralmente aperto un mondo meraviglioso, un po’ come Amelie, che finora avevo solo immaginato! E da lì è stato tutto diverso, a partire dai miei viaggi, fatti a piedi o usando solo i mezzi o cercando alloggi in cui instauro un rapporto diretto con chi mi ospita. Un Viaggio Autentico perchè racchiude tutto ciò in cui credo: un viaggio vero, emozionante e sempre in divenire…perchè non è importante la meta, ma il viaggio che fai per raggiungerla!
Ci racconti un po’ dell’associazione di cui fai parte, Vite in Viaggio?
Vite in Viaggio è un’associazione partita da un gruppo di amici che promuove stili di vita slow e organizza a cadenza biennale il Festival della Lentezza, una rassegna culturale fatta di workshop, convegni, spettacoli, attività all’aria aperta nei luoghi minori della Provincia di Padova. I temi affrontati sono vari: tutela dell’ambiente, consumo equo & solidale, educazione, promozione e divulgazione di forme di consumo sostenibili, legalità, tempo e…lentezza! Ciò che ci sta a cuore di più é proporre degli spunti sulla realtà che ci circonda, offrendo dei punti di osservazione diversi, perchè cambiando il nostro modo di vedere le cose possono mutare anche i significati stessi che noi assegniamo al mondo.
Secondo te, quali sono i nuovi modi per far conoscere un territorio magari considerato ‘minore’? Come sensibilizzare sempre più persone ad un nuovo modo di viaggiare consapevole? Magari raccontaci di qualche tua esperienza in questo senso.
Nel mio piccolo credo di avere trovato alcune modalità: cercare di fare RETE con altre realtà e persone che condividono i miei valori, collaborando insieme per promuovere la conoscenza e l’informazione del territorio. Sono convinta che la conoscenza sia un passaggio obbligatorio, quindi sensibilizzare gli operatori economici ed educare prima di tutto i residenti di un luogo, perchè considero loro come i primi turisti e se ognuno non ama e valorizza il proprio territorio, il turista non arriverà di certo! Per questo mi occupo di promuovere il Turismo Responsabile parlandone nel web e facendo da formatrice in alcuni corsi. Inoltre come Associazione Vite in Viaggio vogliamo proporre delle esperienze slow, cioè dei veri e propri appuntamenti per divulgare e far conoscere i luoghi in maniera inconsueta, lentamente.
Ricordi un’esperienza di viaggio che è stata utile per conoscere meglio te stessa o che è stata in qualche modo di ispirazione?
Ogni viaggio ha rappresentato un cambiamento personale; ne ricordo due in particolare: il primo è stato il Cammino di Santiago, che ho fatto a piedi, da sola, poi assieme a tutte le persone incontrate lungo il cammino. E’ stata un’esperienza molto forte, che mi ha insegnato ad ascoltarmi di più e capire i miei limiti.
Il secondo viaggio importante é stato qualche anno fa, quando assieme a mio marito siamo partiti da casa, viaggiando tra Emilia Romagna, Toscana e Liguria senza la macchina, usando solo i mezzi, ovvero sia le ferrovie secondarie, gli autobus e facendo dei percorsi a piedi. Cosa mi sono portata a casa? L’osservazione e l’immaginazione, il non dare mai niente per scontato e soprattuto tanta bellezza vista e assaporata con occhi diversi.
Cosa comprende per te il concetto di sostenibilità unito al viaggio?
E’ un aspetto importante di cui tener conto; per quanto mi riguarda non è solo una sostenibiltà ambientale, intesa come il rispetto per l’ambiente naturale, ma riguarda anche un rispetto per gli altri essere umani. Per me il concetto di sostenibilità è molto affine al concetto di rispetto dei luoghi e delle persone che vivono nel luogo che sto visitando o che incontro lungo il viaggio.