Natura
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La riserva di Corna Piana, paradiso naturale sul Monte Baldo

Il Monte Baldo: a metà tra le province di Trento e Verona, da quassù puoi scorgere il Lago di Garda e perdere lo sguardo tra le sue acque verde smeraldo. Considerato ‘il giardino d’Europa’ per la flora eccezionalmente ricca e varia, dalla primavera all’autunno si alternano sulle sue pendici arcobaleni di colori che lasciano a bocca aperta. Tra queste, la riserva naturale di Corna Piana pare un quadro a cielo aperto, nel quale si alternano pascoli, radure pianeggianti e boschi e dove ti può capitare di scorgere aquile reali e simpatiche marmotte.

Siamo quasi a fine Settembre e le tinte iniziano a virare verso quelle più tipiche dell’autunno, il verde scuro, l’ocra, il marrone. Ma lo spettacolo che appare alla vista, a oltre 1600 mt di altezza, riempie comunque il cuore e non vedo l’ora di incamminarmi lungo il sentiero.

Il punto di partenza

Siamo a Bocca del Creer, il punto di fronte al Rifugio Graziani scelto per la partenza del sentiero  denominato ‘Percorso San Valentino – Corna Piana’: lungo tutto il percorso una bellissima cartellonistica racconta gli aspetti naturalistici di questo percorso, che si snoda ad anello all’interno del Parco Locale del Monte Baldo. Ci sono diverse varianti di questo percorso: io ho scelto quello un pochino più avventuroso, che prevede di passare una facile ferrata che scende al paese. Tempo impiegato, compreso le soste, circa 3 ore e mezza.

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Punto di partenza: Bocca del Creer

Questo percorso permette di conoscere una delle aree paesaggisticamente più belle e naturalisticamente più interessanti del Baldo trentino: il tracciato, infatti, attraversa un’area protetta di grande importanza ambientale, ovvero la Riserva naturale “Monte Baldo di Brentonico”, famosa per  l’elevato livello di biodiversità. Qui troviamo ben 1.655 specie di piante, 117 specie di uccelli e 42 specie di mammiferi…gli amanti della natura e della fotografia naturalistica non possono perdersi questo scenario!

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In circa 40 minuti di cammino attraverso una vecchia strada militare arrivo a Malga Bes: qui decine di mucche pezzate pascolano liberamente attorno alla malga e ti scrutano curiose mentre ti avvicini …passo via veloce, perchè diciamo che ho un timore reverenziale per questi grandi animali! Siamo nella meravigliosa Piana di Corne Bes, Attraversata la piana, il percorso inizia a scendere lungo sconfinati prati spesso senza indicazioni: bisogna guardare ogni pietra per scovare il simbolo bianco e rosso.

Percorso san valentino-corna piana - Fonte: Parco Locale del Monte Baldo

Piana di Corne Bes – Fonte: Parco Locale del Monte Baldo

La discesa verso San Valentino

Per arrivare al punto più basso del sentiero bisogna fare un piccolo pezzo di ferrata: niente di pericoloso, ma come sempre ci vogliono buone scarpe per evitare di scivolare malamente. Il dislivello è di 400 mt circa: San Valentino è infatti a 1320 mt di quota e si raggiunge seguendo il tratto attrezzato detto “il sentiero delle Vipere” (num. 650). Il primo tratto del sentiero scende nella faggeta e sbuca in un’area di sosta ben attrezzata, dove approfitto per fare merenda e ritrovare le energie per il ritorno.

La vista dal tratto di ferrata

La vista dal tratto di ferrata

Visto che il tempo non è stato clemente (pioggia inesorabile!), ho deciso di non ripercorrere all’inverso il sentiero per non dover rifare il tratto di ferrata che con l’acqua sarebbe diventato più scivoloso: ho scelto la via più facile, ma credo anche più lunga, ovvero la strada asfaltata e arrivare nuovamente al Rifugio Graziani. E ora, una bella ciccolata calda non me la leva nessuno!

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