Cosa fare in una bella domenica a Soave?
Il tempo di queste ultime settimane non fa venire tanta voglia di andare al mare. E allora, zaino in spalla per visitare un bel borgo veneto, Soave. Soave è davvero un gioiellino, come lo sono un po’ tutte le città arroccate ed abbracciate da mura. Ci sono stata qualche mese fa per la prima volta, insieme ad una grande amica, nonchè blogger rodigina come me: Natascia di Viaggi e Ricette.
Lei aveva programmato la giornata e io mi sono fidata ciecamente! Prima tappa Cantina Coffele per iniziare subito con una bella degustazione del prodotto principale di questa zona: il vino. Coffele è una storica azienda agricola a pochi chilometri da Soave precisamente sulle colline di Castelcerino, che da generazioni produce vini bianchi, rossi e spumanti distinguendosi per i suoi metodi produttivi. L’azienda ha infatti ottenuto la certificazione biologica grazie a sistemi di coltivazione rispettosi della natura, escludendo diserbanti e concimazioni chimiche. Questo mi piace e mi sono già simpatici: pensate che per arare tra i filari dei vigneti usano ancora l’aratro tirato dai buoi.
Ci accompagna nel percorso della degustazione una bravissima ragazza, forse si chiama Elisa, che ci spiega per filo e per segno ogni vino: ve lo devo dire che sono ignorante in materia e io vado solo dritta sui rossi? Il mio preferito è quindi il Nuj rosso del Veneto IGT, un vino bello tosto formato da Merlot, Cabernet Franc e Sauvignon che ha la particolarità di riposare in piccole botti di rovere per 22/24 mesi. Come lo definiscono i titolari dell’azienda: “il Nuj è la combinazione perfetta tra frutta, spezie e il vento che soffia a Castelcerino.”
È ora di lasciare questa bella realtà biologica veneta e fare due passi in centro prima di pranzo: il centro storico di Soave è piccolino, ma molto curato. Tanti piccoli negozietti e ristorantini carini come questo ristorante il Drago in Piazza Antenna, che mi ha colpito per la cura dell’esterno, ma non tanto per i prezzi dei piatti, un po’ alti.
Natascia si era appuntata la trattoria La Rocca Bigoleria per andare ad assaggiare uno o più dei loro sughi speciali (ne contano più di 200!), ma manco a dirlo, tutto pieno. Quindi siamo finite in un ristorante lungo la via principale del centro storico, di cui non ricordo il nome, ma meglio così!
Soave mi piace, c’è una bella atmosfera, una bella luce e adesso ho voglia di vederla dall’alto: saliamo lungo la cinta muraria per raggiungere il Castello, che bello svetta lassù quando ci si avvicina alla città. Le sale non contengono niente di particolarmente prezioso e importante, per cui il prezzo del biglietto è assolutamente sovra dimensionato rispetto all’offerta culturale: 7 € se potete investiteli in una bottiglia di vino locale! 😉 Ecco, quello che paga è la vista: da quassù pare quasi un po’ di essere in Toscana. Forse mi sono fatta confondere dai cipressi laggiù?
In realtà dal castello con lo sguardo si possono raggiungere i Monti Lessini e parte della Pianura Padana, una vista che ripaga lo spirito come sempre quando si sceglie di prendersi del tempo e fermarsi a contemplare la natura.
Borgo da visitare lentamente, prendendosi tutto il tempo per godere dell’atmosfera raccolta, dei profumi di un buon vino, dei colori dei filari tutto attorno. Un’altra bella scoperta del mio Veneto, così vicina e così da raccontare.