Mi ci ha fatto riflettere un amico qualche sera fa: cos’è il tempo? È davvero questa serie infinita di numeri che si rincorrono, di lancette che fanno il giro e pagine di un calendario da strappare? Sappiamo tutti che non è così, eppure ci stiamo dentro.
Talmente dentro che il suo scorrere inesorabile ci mette ansia, perchè non siamo mai ‘in tempo’ per quello che c’è da fare: il lavoro, la spesa, un cambiamento, un sogno che ci insegue.
È sempre tardi e lui se n’è già andato. Ma dove è andato?
Riflessioni di fine anno, il mio 2018
Sarà che la matematica non l’ho mai sopportata. Sarà che i numeri, con il loro bell’ordine paiono confinare, più che allargare. Sarà che ordinare, sommare, dividere mi sembra una fotografia troppo scolorita per raccontare come sono andate veramente le cose, ci manca un pezzo.
Eccolo qui il mio 2018:
- 1 viaggio lasciato a metà
- 1 incidente in macchina
- 2 relazioni finite
- 2 aerei presi
- 3 case cambiate
- 4 massaggi thailandesi fatti
- 5 libri letti (sì, ho letto poco)
- 6 lavori cambiati (alcuni finti, altri continuano)
- 7 nuove città italiane conosciute
- ….
Si può riassumere così una vita? Dove sono le decine di abbracci, il centinaio di nuove persone conosciute, gli (almeno) 200 tramonti assaporati, i migliaia di passi, gli infiniti battiti di ciglia dallo stupore?
Le emozioni non ci stanno ad essere ingabbiate nei numeri, nelle date del calendario. Hanno il loro fluire, il loro momento. Potrebbero voler essere vissute quando il resto del mondo non lo approva, quando il tuo amico ti guarda strano, quando nemmeno tu hai il coraggio di farle esplodere. Ma sono proprio loro che danno un senso al giorno e alla notte,
Loro non hanno un tempo, non possono essere confinate negli schemi della nostra società.
Questo 2018 me l’ha insegnato: il tempo non esiste, se vuoi, è tutto nella nostra testa.
Mi sono concessa di vivere esperienze considerate “fuori tempo massimo”, ho giocato con la mia età anagrafica vivendo tempi da ragazzina, da donna adulta, da bambina. Imparando che il prezzo da pagare è un po’ più alto del normale, ma è una scommessa che si vince sempre. Perchè la fai con te stesso, solo con te.
Cos’è il tempo senza emozioni?
Cos’è il tempo senza emozioni? Un cumulo di stracci che ci mettiamo addosso e che ci impedisce di camminare leggeri nella vita.
In questo anno che sta per finire (così ci dicono nella parte di mondo che abitiamo!), ti invito a farti una promessa tutta nuova per il 2019 che bussa: butta via il tempo che hai nella testa e trova il modo – tutto tuo – di essere vivo. Che può voler dire ricominciare a fare quel gioco che amavi tanto da bambino o riprendere in mano quella passione che hai chiuso a due mandate.
Chi l’ha detto che non puoi più farlo?
Preparati ai giorni e alle notti che si susseguiranno senza reti a confinare cosa è giusto e cosa è sbagliato: concediti di riscrivere con un colore nuovo il foglio bianco che hai di fronte a te.
In fondo, lo dice anche la scienza: il tempo non esiste.
Il mio augurio per il 2019
A Napoli a Capodanno buttano dalla finestra le cose vecchie. È usanza bruciare qualcosa del passato, che non vogliamo portare più cono noi.
Ci ripetono che non c’è cosa migliore di “lasciare andare”: cose, persone, ricordi.
Il mio augurio per questo che sta per accoglierci fra le sue braccia è di lasciare andare una sola cosa, la più importante: la convinzione che non ci sia abbastanza tempo. Per migliorare, per cambiare, per iniziare. Insomma, per VIVERE.
Auguri di cuore a tutti voi.
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