Val di Funes in Sudtirolo: una valle silenziosa, lieve, avvolta dall’abbraccio sontuoso ed elegante delle Odle. Appena arrivi capisci che ha qualcosa di diverso, ma non sai spiegarti bene cosa. Poi, passo dopo passo tra i sentieri, ne comprendi il motivo: all’immagine patinata di certe località di montagna, la Val di Funes mostra invece il suo volto semplice e spontaneo, che sorride con schiettezza a chi percepisce lo spirito che aleggia tra le vette.
Val di Funes, una valle dal cuore sostenibile
La Val di Funes non si affanna per aprirsi al ‘dio turismo’, anzi, si guarda bene di proteggere la sua intima identità ancora così vera, ancora così genuina. E lo fa attraverso un grande impegno verso la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, tanto da essere inserita nel circuito “Alpine Pearls” che comprende 23 tra le più belle località alpine unite dal denominatore comune della sostenibilità e della mobilità dolce. Tutto è facilitato per muoversi con i mezzi pubblici, per dimenticare la schiavitù dell’auto e tornare a riscoprire il tempo lento che ricopre le distanze. Compresa nella tariffa del soggiorno, infatti, una card (Mobilcard) che consente di muoversi per una settimana sui mezzi pubblici, noleggiare biciclette, slittini, avere sconti sugli impianti di risalita, tutto nell’ottica di vivere la valle con il minor impatto possibile sull’ambiente. Che non è l’unico a goderne, ma anche il nostro umore!
Sono rimasta infatti piacevolmente colpita dalla card che mi è stata consegnata non appena arrivata al maso in cui ho dormito: avevo voglia di una vacanza – seppur breve – lontana dal pensiero di dover organizzare spostamenti, ma solo con la curiosità di scoprire la natura circostante, di una bellezza travolgente. E così è stata.
Oltre ad un’efficiente rete di mobilità verde, la Val di Funes è impegnata a diffondere la sostenibilità anche su altri fronti: qui si consuma energia proveniente esclusivamente da risorse rinnovabili locali, come l’acqua, il legno e il sole.
Questa valle è davvero una promessa di una vacanza ecosostenibile al ritmo della natura; un invito a ritrovarsi nel corpo, nelle proprie gambe, con le quali comprendere la meraviglia di una delle più belle valli delle Dolomiti.
Val di Funes escursioni
“Quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono.”
(William Blake)
Per incontrare la montagna, non puoi che metterti in cammino: perlustrarne le altezze, sentire sotto i piedi le sue diverse consistenze, percepirne la maestosità al cospetto delle cime.
La Val di Funes ti aspetta con la sue rete di sentieri e percorsi di diverse difficoltà, per vivere il cuore di una natura che ammalia con la sua potente bellezza.
Tiso Val di Funes: il giro Joch tra borghi, boschi sonori e piccole chiese
Tiso è un po’ la porta di accesso alla Val di Funes, vuoi perchè molto vicina all’uscita autostradale della A22, vuoi perchè da qui partono diversi sentieri poco impegnativi, per iniziare subito a “scaldare le gambe” e prepararsi ai trekking più impegnativi in quota che sfiorano le splendide altezze che incorniciano la valle.
Parto per il giro Joch dal centro di Tiso in una tarda mattinata di marzo: il sole scalda che è un piacere e l’aria profuma di primavera. Fremo dalla voglia di mettermi in cammino, di assaporare questo territorio che appare subito corrispondermi.
Questo sentiero ad anello nella prima parte si snoda in mezzo a boschi appena spruzzati di neve, attraversa ampi prati fino ad aprirsi alla sorpresa della graziosa chiesa del borgo di San Giacomo.
Mi siedo sotto l’albero ora spoglio a fianco della chiesetta e resto quasi frastornata dalla vista che mi avvolge, amplificata da un cielo che sembra il più azzurro di sempre. Antica di quasi 700 anni, dalla sua posizione guarda gli abitanti di questo piccolissimo borgo che con coraggio e forza continuano a vivere quassù, lontani da tutto ciò che conosciamo come contemporaneo.
Sette cassette postali all’incrocio delle vie, sette famiglie che si stringono fra loro per continuare a far vivere questo angolo della Val di Funes, seguendone gli umori, a volte contrari, a volte benevoli.
Poco più in là di San Giacomo, il borgo di San Valentino rimane silenzioso e sembra allo stesso modo disabitato, ma anche qui le poche cassette postali dicono che la vita continua a rimanere aggrappata a queste terre di montagna.
Prima di rientrare in paese, il bosco attraversa la grotta esplorativa delle Geodi di Tiso (dove sono state ritrovate le Sfere di Tiso): qui puoi sperimentare di cantare – come ho fatto io! – dentro ad una “pietra sonora” e sentire l’effetto che fa…Poi mi dirai nei commenti! 😉
Dieci chilometri per circa 3 ore di cammino, sono un primo assaggio sufficiente per innamorarsi della Val di Funes, così placida e silenziosa, rilassata nell’abbraccio delle montagne pallide.
Sentiero Adolf Munkel: una giornata sulla neve
Il secondo giorno in Val di Funes è tutto tra l’ultima neve dell’inverno, che per fortuna copre ancora copiosa il versante nord delle Odle.
Impugnati i bastoncini, parto per il sentiero Adolf Munkel che tutte le guide consigliano come imperdibile. E lo è: un’immersione ovattata tra rocce, mughi e pini secolari, sotto lo sguardo imponente delle cime che per molta parte adombrano il cammino, fino a che non si arriva ad un immenso prato, ora una distesa di bambagia.
Il sentiero Adolf Munkel è tra i più suggestivi delle Dolomiti: la partenza è dal parcheggio di Zannes, seguendo prima il sentiero in direzione Ciancenon fino a un ponte che attraversa l’omonimo ruscello, per poi collegarsi al sentiero n° 35 che porta fino alla Malga Casnago prima e poi alla Malga Geisler.
Da Geisler Alm non vuoi più andare via, specie se il sole è alto in cielo. Non per niente qui c’è il “cinema delle Odle”, ovvero una distesa di sdraio in legno lungo il pendio più soleggiato, da cui godere di uno spettacolo che nessun biglietto potrà mai comprare.
Ma si sa, la montagna ha i suoi tempi che bisogna rispettare e, prima che il sole si nasconda del tutto e l’aria diventi troppo fredda, mi rimetto in cammino, scendendo questa volta da un sentiero da cui sfrecciano decine di slittini.
Val di Funes, dove dormire per sentirsi a casa
Poche volte do’ consigli su dove dormire, perchè, se non l’hai capito, il mio travel blog è un po’ diverso dagli altri. Più che consigli di viaggio, voglio trasmetterti le emozioni più profonde che ho vissuto e voglio farti battere il cuore.
Spesso è la bellezza della natura che fa emozionare, molte altre le persone speciali che si incontrano lungo il cammino.
Zuzanne del maso Oberkantiolhof a Funes è una di queste. Ci sono tanti modi per offrire ospitalità, ma per fare veramente la differenza devi fare Accoglienza con la A maiuscola. Che per me significa aprire le porte di casa tua, la tua intimità familiare e fartici entrare come si farebbe con un parente lontano.
Se stai cercando dove dormire in Val di Funes, non posso che consigliarti il maso di Zuzanne: qui non trovi solo una splendida casa contadina completamente in legno che si affaccia sulla catena delle Odle, ma anche l’energia calda e travolgente di una donna instancabile, che saprà stimolarti a conoscere il cuore rurale della valle e coccolarti quando sarai sei stanco.
Con il suo modo di fare genuino Zuzanne ti risveglia come l’aria frizzante del mattino ad alta quota: una sferzata di vitalità che ti porterai nel cuore insieme allo struggente incanto di queste montagne.