Torno a camminare nel mese che preferisco per le escursioni, settembre, per percorrere il Sentiero 81 sui Colli Berici (siamo in Veneto), immerso nella Valle dei Mulini.
Un sentiero che volevo fare da tempo, segnato nella mia “lista dei desideri” che mi guarda tutti i giorni dalla bacheca sopra lo schermo del PC. È sabato pomeriggio, il sole scalda ma non troppo e la luce è quella nostalgicamente dorata settembrina.
La Valle dei Mulini: un trekking con la bimba nello zaino
Celeste è nel suo comodo zaino da trekking, siamo pronti per percorrere il sentiero ad anello n.81, anche chiamato Sentiero di San Bernardino, che, per il primo tratto, attraversa la Valle dei Mulini.
La Valle dei Mulini di Mossano è un’oasi. Un’oasi di verde rigoglioso dove l’acqua s’intrufola tra le case che un tempo erano opifici, su cui svettavano grandi ruote di mulino. Oggi alcune di queste ruote non funzionano più, altre sono state restaurate e continuano a girare, ma quello che rimane immutata è l’atmosfera quieta e laboriosa della contrada. Dodici mulini di epoca medievale che macinavano cereali per produrre farina, garantendo prosperità economica alla valle fino al secolo scorso, quando purtroppo l’industria ha sottratto la magia dell’artigianalità.
L’acqua che si insinua nella valle attraverso ingegnose canalizzazioni, ha nel tempo influenzato l’aspetto di questo angolo dei Berici, creando un paradiso di delicata bellezza. Ulivi, rose, ortensie, edere e viti: la natura lussureggiante fa dimenticare la siccità anomala di questa estate. Il suono dell’acqua che ci accompagna lungo i passi è armonioso e leggero e la mia bimba quasi si addormenta nello zaino sulle spalle di papà.
Io invece mi perdo nella cura con cui sono state ristrutturate le case che ospitavano i mulini, nei loro eleganti giardini e nei dettagli del passato che sbucano qua e là, come vecchi attrezzi agricoli. O nei gatti appollaiati, che nemmeno mi guardano, insieme ad oche impegnate a farsi belle.
La “contrada dei munari” è conosciuta anche come Via Calbin: la storia racconta che tale Calbino riscuotesse una tassa dai mugnai, in cambio dell’utilizzo dell’acqua del ruscello. In caso di mancato pagamento, poteva azionare una chiusa e interrompere il flusso. La dura legge del denaro!
L’area della contrada non è molto vasta, in una mezz’ora la si attraversa tutta. Eppure c’è talmente tanto da vedere che non riesco a proseguire, sono incantata da dettagli di bellezza. Ma si sta facendo tardi, c’è tutto il resto del sentiero di San Bernardino da percorrere. Sì perché la Valle dei Mulini sui Colli Berici è solo il primo tratto di un percorso di 10 km molto vario in termini di paesaggi e punti di interesse da scoprire.
Andiamo!
Sentiero 81 sui Colli Berici: giro ad anello con bimba al seguito
Fare un’escursione con una bimba di un anno nello zaino da trekking vuol dire anche prevedere delle pause per farla sgambettare: questa è per la mia bimba una fase di grande scoperta e movimento, quindi dopo un po’ inizia ad essere insofferente. Presto fatto: il primo bel masso che incontriamo nel primo tratto di bosco diventa un tavolino in cui fare merenda. Questa sosta ha fatto bene anche a me, perché subito dopo il primo chilometro ci aspetta una salita di 300 mt di dislivello, che sarà l’unica impegnativa di tutto il sentiero.
Attraversiamo tratti di bosco di castagni e farnie, grandi prati verdi, terrazzamenti sui quali pascolano mucche e cavalli, versanti coltivati ad ulivi e vigneti. Lungo il percorso non incontriamo praticamente nessuno, tranne una ragazza in solitaria insieme al suo cagnolino Pepe che ci stava sempre alle calcagna!
Questo è il bello dei Colli Berici: fortunatamente ancora poco battuti, perfetti per un turismo sostenibile da assaporare a ritmo lento.
L’elemento WOW – dopo i mulini, ovviamente – sono i covoli che si incontrano lungo il sentiero, grotte naturali usate fino ai giorni nostri dai pastori. La più spettacolare è il Covolo delle Tette, per via dei mammelloni rocciosi penzolanti dal soffitto.
Aperitivo con vista lungo il Sentiero 81 sui Colli Berici
Sono già più di tre ore che siamo lungo il sentiero, complici varie pause che abbiamo dovuto fare per Celeste (e, diciamo la verità, per il fiato che ancora manca dopo la gravidanza!), quando all’orizzonte vediamo una terrazza fighissima, con tavolini ricavati da botti, panche, ombrelloni e una vista mozzafiato sui Colli Euganei. Che è? È il giardino estivo dell’agriturismo Da Sagraro, scopriamo poi. Ci fermiamo per un aperitivo che poi si trasforma in una cena veloce a base di buonissime tagliatelle fatte in casa.
Fatto sta che ci ritroviamo a percorrere l’ultimo tratto del Sentiero 81 col buio, torcia dei cellulari alla mano: motivo per cui abbiamo saltato la visita alla Grotta di San Bernardino, troppo rischiosa da fare col buio. Ad ogni modo ho letto che sarebbe stata chiusa, bella sbarrata da un grande cancello 🙁 Peccato, perché studi effettuati su reperti qui ritrovati, dimostrano come il luogo desse riparo a uomini e animali già all’epoca dell’Uomo di Neanderthal.
Informazioni pratiche sul Sentiero 81 e la Valle dei Mulini
Come già detto la Valle dei Mulini è solo il primo tratto del più lungo sentiero n. 81, che permette di fare una piacevole escursione tra paesaggi diversificati: da grandi prati a uliveti, da fitto bosco di faggi a distese di vigneti, fino a scorci sulla pianura coltivata e, in lontananza, i Colli Euganei. È probabilmente uno dei sentieri meglio segnalati che abbia mai fatto!
- Partenza e arrivo: Mossano (VI), praticamente davanti la chiesa, lungo la strada principale del paese.
- Lunghezza: il giro ad anello dura circa 10 chilometri.
- Durata: il cartello indica un tempo di percorrenza di 3 ore e mezza (compresa la deviazione alla Grotta di San Bernardino). Noi ci abbiamo messo il doppio del tempo considerate le pause per Celeste (merenda, cambio pannolino) e l’aperitivo più cena all’agriturismo Da Sagraro. Siamo infatti rientrati col buio.
- Dislivello: complessivamente si sale di 375 metri. Tutto il sentiero è un saliscendi piuttosto morbido.
- Difficoltà: media. Adatto a tutte le persone mediamente allenate; anche famiglie con bambini, con zaino da trekking o marsupio