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Quando la campagna diventa narrazione

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Vivo in Polesine, terra di campi coltivati a perdita d’occhio. No, non pensate ad un paesaggio noioso: a guardare bene, questa campagna ha tante storie da raccontare, capaci di dare nuovo valore ad un territorio rurale troppo spesso lasciato ai margini.

La valorizzazione rurale: perchè

Valorizzare la campagna e le sue risorse significa prima di tutto recuperare la propria identità: solo così un territorio fortemente legato al suo carattere rurale può pensare di crescere e guardare al futuro nel rispetto dei propri valori. Tanto più che questi valori sono sempre più ricercati anche dai turisti, che sembrano voler scappare dalla finzione della città, per trovare pace e concretezza nell’autenticità del mondo agricolo. Il turismo rurale ha numeri in crescita: i viaggiatori non cercano solo ospitalità immersa nella natura, ma vogliono sporcarsi le mani e molto spesso contribuiscono ai lavori nelle aziende prestando la loro mano d’opera. Strano come si debba ‘pagare per faticare’, ma assolutamente sensato vista l’alienazione di questi tempi.

La terra ti riporta ai ritmi delle stagioni, allo scorrere del tempo, a sentire il tuo corpo e a lasciare andare un po’ la mente…La terra ti invita ad essere paziente e ti chiede rispetto e conoscenza; la terra ti da’ i suoi frutti se sei disposto ad amarla e a rispettarla e a riconoscerne il valore nella creazione di tradizioni e saperi.

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Il progetto ARA

Proprio con l’intento di proporre un nuovo modo di conoscere e vivere il territorio della campagna del Polesine, è nato il progetto ARA, da un’idea di un gruppo di progettisti formato da sportivi, architetti, designer, comunicatori e giovani professionisti. Ne condivido intenti e finalità ed è per questo che ho scelto di parlarne nel mio blog: per dare luce alle buone idee che valorizzano la campagna, per essere magari d’ispirazione per altri territori.

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Raccontare la campagna partendo dai suoi simboli

ARA vuole interpretare la peculiarità rurale del territorio vicino alla città di Rovigo
trasformando le capezzagne, cioè le strade in terra battuta che corrono lungo le
testate dei campi, in percorsi narrativi, creando contestualmente una rete che
coinvolge e valorizza le aziende agricole e le realtà del territorio. A partire da una
indagine conoscitiva del territorio, le capezzagne saranno attraversate, mappate, percorse
e saranno raccontate attraverso strumenti narrativi e di indagine, come interviste, fotografie, archivi sonori: alla fine ne nascerà una piattaforma di storytelling digitale.

Le capezzagne della campagna polesana - © Sara Bacchiega - Tumbo

Le capezzagne della campagna polesana – © Sara Bacchiega – Tumbo

Dopo la prima fase di mappatura, si passa alla progettazione di una serie di eventi culturali e sportivi per andare all’esplorazione dei nuovi percorsi e alla scoperta delle installazioni artistiche create durante laboratori creativi. Arte nella campagna, insomma, quale nuovo scenario per la valorizzazione culturale. In questo modo si riscoprire il territorio e si favoriscono nuove modalità di fruizione degli spazi rurali che magari abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.

Perchè le capezzagne? Perchè sono un simbolo: nate per consentire alle macchine agricole di invertire il senso di marcia, diventano per chi le frequenta delle occasioni per “girare” la propria giornata; saranno luoghi di incontro, luoghi per conoscere i proprietari dei terreni e acquistare i prodotti del territorio, luoghi in cui rilassarsi.

Il progetto ARA dell'associazione Tumbo - © Sara Bacchiega

Il progetto ARA dell’associazione Tumbo – © Sara Bacchiega

I primi passi

I lavori per realizzare questo bellissimo progetto di valorizzazione territoriale, che ha sicuramente anche un impatto sul turismo, sono iniziati il 14 e 15 luglio scorso, all’interno della cornice di Corte Veneziana a Villadose: un workshop di due giorni insieme a Mirko Balducci e Marta Cecconi di NEFULA (collettivo internazionale di designer ed esperti di innovazione sociale) con l’obiettivo di creare un linguaggio condiviso, attivare nuove reti di collaborazione e progettare scenari futuri per il territorio polesano. I workshop continueranno fino ad ottobre per lavorare sulla mappatura del territorio e la creazione di opere di sound design e installazioni interattive.

Villa Veneziana a Villadose

Chi sono i partner del progetto ARA

ARA – Percorsi Creativi Rurali è un progetto dell’Associazione Tumbo, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando Culturalmente 2015, in collaborazione con: Conservatorio di Musica F. Venezze di Rovigo, CorriXRovigo, Azienda agricola Valier, Azienda agricola Ca’ Edda, Azienda agricola Corte Veneziana. Il progetto è stato realizzato con il contributo di: ASM SET, Marketing Arena, Fancy Grafica, Via Vai, Akoè Formazione e Servizi; partner tecnico: identity atlas; con il patrocinio di: Provincia di Rovigo, Comune di Rovigo, Coldiretti Rovigo, Confagricoltura Rovigo, ASD, Confindustria Atletica Rovigo, Coni Rovigo, CSI Rovigo, Centro Studi Dante Bighi, Sapori di Capolavia, Otolab.

Per approfondire

Vi rimando al sito dell’associazione Tumbo di Rovigo www.tumbo.it

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