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Valsamoggia, il cuore verde di Bologna

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Una guida d’eccezione, tutta per me, mi ha accompagnata in una splendida giornata di sole tra i paesaggi della Valsamoggia: Silvia Salmeri, fondatrice prima di Vivisostenibile, poi di Destinazione Umana (entrambi progetti di turismo sostenibile ed esperienziale nati proprio in questa terra) mi ha guidata nella sua terra, la Valsamoggia il cuore verde di Bologna.

La Valsamoggia è un nuovo Comune nato non più tardi di 3 anni fa, il primo d’Italia creato dalla fusione di altri cinque. Qui la collaborazione qui si respira nell’aria: la Valle del Samoggia, il fiume che attraversa questi territori e ultimo affluente del Reno, ha unito le forze per una gestione più sostenibile delle risorse, compresa la ricomposizione storica e culturale della vallata.

Siamo appena fuori da Bologna, venti minuti dalla città e in un attimo incastri di mezzi e strade lasciano il posto a verdissime colline caratterizzate da coltivazioni tipiche, agriturismi, aziende agricole e fattorie. Territori rurali e naturali ancora lontani dalla frenesia metropolitana e dalla confusione della città.

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Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno: questi i cinque piccoli centri che puntellano le colline della Valsamoggia, ognuno con le sue unicità, ma accomunati da un’anima schietta e appassionata, tipica delle terre emiliane.

Trekking in mezzo ai fiori, passeggiate a cavallo, week end al lago, rievocazioni storiche, tra buon cibo e ottima compagnia: in Valsamoggia ci vieni per stare bene in quel modo semplice e genuino che ti fa sentire come a casa. Piccoli B&B e agriturismi: l’ospitalità in Valsamoggia è quella familiare, dove il gestore diventa un amico in pochi minuti e ti ritrovi seduto a tavola a chiacchierare per ore come ad un pranzo di Natale.

Sosta #1 : i calanchi di Montemaggiore

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“Cosa sono i calanchi, Silvia?” – Beh, quando arrivi di fronte a tanta bellezza, vuoi sapere come Madrea Natura è riuscita a farla. I calanchi sono tipiche morfologie del terreno, presenti su versanti collinari, causate dall’erosione dell’acqua.

Questa la definizione, che non rende lo spettacolo che mi apre davanti: Silvia mi accompagna in un punto ben preciso, che conosce solo le e la guida che collabora con Vivi Sostenibile. Un vero e proprio anfiteatro naturale: da qui ti pare di esserci dentro ai calanchi, tanto sono immensi e di impatto sul resto del territorio circostante. Il contrasto è forte tra le aree coltivate attorno, le aride creste argillose e i boschi che attorniano questi picchi, ma è uno dei panorami più belli che abbia visto. Che vuoi fare, se non stenderti in silenzio tra l’erba per ammirare tutto questo?

Sosta #2 : Bazzano e la Rocca dei Bentivoglio

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Bazzano è un altro dei piccoli centri della Valsamoggia sul quale svetta la splendida Rocca di Bentivoglio. Le sue origini risalgono ad una data incerta ma sicuramente anteriore al Mille, nel periodo in cui in tutta l’area padana sorgevano castella o castra in difesa dalle invasioni barbariche: un bellissimo esempio perfettamente conservato dei poteri che si ergevano sul territorio della Valsamoggia. Il suo aspetto attuale è quello di delizia rinascimentale: a trasformarla così Giovanni II Bentivoglio che la rese “delizia” signorile destinata alle vacanze in campagna.

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La Rocca di Bentiviglio dall’aspetto di delizia rinascimentale

Oggi gli ambienti della Rocca accolgono la sede della Fondazione Rocca dei Bentivoglio: è il vero e proprio motore culturale della Valsamoggia, impegnato nella promozione di eventi e attività culturali insieme al Comune. La Fondazione infatti gestisce, coordina, promuove e valorizza gli istituti culturali del nuovo Comune nato dalla fusione di cinque, tra cui il Museo Civico Archeologico di Bazzano, l’Ecomuseo della Collina e del Vino di Castello di Serravalle e la Scuola di Musica “Giuseppe Fiorini”.

L’obbiettivo è proprio quello di diffondere la cultura di questi territori, che realizza anche collaborando con le altre associazioni, tra cui le Pro Loco locali.

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Sosta #3 : Castello di Serravalle

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Pochi minuti d’auto e siamo in un altro borgo fortificato, nato a difesa delle invasioni barbariche e ricostruito in epoca medievale, che mantiene intatte le tracce della sua storia: passeggiando tra le stradine ciottolate penso che chi vive a Castello di Serravalle ha il privilegio di chiudere fuori lo stress della contemporaneità, lasciandosi cullare in un tempo che profuma ancora della bellezza del passato.

Tutto è cura, attenzione al particolare, bellezza che nasce dalla cura di ciò che ci è stato lasciato in eredità e che ha voglia di lasciarsi ascoltare: e allora mi perdo nel guardare le porte delle case, i terrazzi colorati, le finestre addobbate di primavera. Dove c’è già bellezza è facile esaltarla, basta darle amore.

L’orto medievale

Il sapore medievale del borgo, rimane anche tra la terra coltivata: è stato infatti ricostruito un piccolo orto-giardino, come si faceva nel Medioevo. Seguendo il percorso didattico si possono vedere le aiuole fiorite (Giardino delle delizie), le piante aromatiche (Orto dei Semplici) e le verdure (Verziere) che si coltivavano nel 1300, quando il borgo e tutto il territorio circostante erano governati dal Capitano della Montagna. Le tecniche di coltivazione sono quelle medievali (irrigazione pluviale, concimi organici e insetticidi naturali come il piretro e l’ortica), come tradizionali sono gli attrezzi di lavoro e i sistemi di realizzazione delle aiuole e delle impalcature per le rose antiche: pali di legno di castagno e legature con rami di salice. È possibile organizzare visite guidate (su prenotazione) e per le scuole si organizzano laboratori didattici sulle piante aromatiche, simboliche, magiche, dimenticate, sulle tecniche di coltivazione naturale e sulla costruzione di aiuole rialzate.

L’ecomuseo della collina e del vino

La Casa del Capitano della Montagna dentro il borgo di Serravalle ospita lecomuseo della collina e del vino del Castello di Serravalle. Ma che cos’è un ecomuseo? Non è solo la classica esposizione di oggetti del passato, memorie di un certo periodo storico, ma è l’integrazione tra le tracce materiali e il territorio stesso: in pratica, è la cultura stessa di una comunità, che si manifesta nei sentieri, nelle botteghe, nelle aziende agricole, nelle feste di paese; è la fotografia degli strati di vicende e storia e tradizioni che si intrecciano su un territorio.

Qui a Serravalle l’ecomuseo è composto da 9 percorsi ‘didattici’, che rappresentano i principali temi del rapporto tra uomo e territorio, dai quali nascono le testimonianze e le memorie che costituiscono il patrimonio culturale della Valsamoggia. Sono percorsi che uniscono come punti su una mappa gli elementi naturali, le testimonianze lasciate dall’uomo ed le emergenze architettoniche che esprimono il rapporto tra paesaggio e popolazione.

Un viaggio lento ed emozionante attraverso tutto ciò che di una terra ci parla: basta solo saper ascoltare.

Maggiociondolo: la festa della Valsamoggia

Il trekking del Maggiociondolo – ph. Vivi Sostenibile

A Maggio si svolge un evento che mostra l’anima rurale della Valsamoggia: è il Maggiociondolo, una tipica festa paesana che si svolge ogni anno durante tutti i fine settimana di maggio nella frazione di Castelletto di Serravalle. La festa prende il nome dal bellissimo albero che, appunto, fiorisce nel mese di maggio regalandoci una cascate di piccoli grappoli di fiorellini color crema. La chioma dell’albero non appare più verde, ma gialla, ed emana un intenso profumo che risveglia i sensi.

Il maggiociondolo, albero da cui prende il nome la festa tipica della Valsamoggia

Nei weekend del 6-7 e 13-14 Maggio 2017 il centro di Castelletto di Serravalle, piccolo borgo nella provincia bolognese, si anima con feste, musica, degustazione di prodotti tipici (mai mangiati i borlenghi? 😉 ) ed esposizioni.

In contemporanea con questo evento di piazza, l’associazione Vivisostenibile organizza da anni una camminata piacevole e rigenerante  lungo i sentieri panoramici e verdi della Valsamoggia. Un’occasione per augurare un buon raccolto alle aziende agricole locali e degustarne i prodotti, per festeggiare la Primavera.

La prenotazione a questo trekking di Primavera in Valsamoggia è obbligatoria, trovate maggiori informazioni a questo link: www.vivisostenibile.net/event/trekking-passeggiata-del-maggiociondolo-2017/

Maggiori informazioni sulla Valsamoggia

Un portale dedicato, per scoprire percorsi attraverso il cuore verde di Bologna, ma anche le prelibatezze che potete mangiare solo qui: valsamoggia.net.

Questa è solo una parte della narrazione del territorio della Valsamoggia: meravigliosa l’Abbazia di Monteveglio e Crespellano e le sue “10 ville”. Bisogna tornarci: Silvia, preparati a riaccompagnarmi! 😉

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