Negli ultimi mesi il mio viaggio è stato tutto interiore. Un’energia tutta proiettata a scoprire un mondo che forse non conoscevo così tanto e che, giorno dopo giorno, ho trovato davvero emozionante. E più mi addentravo in me e più sentivo il bisogno di alleggerirmi, di lasciare andare.

Dove stavo andando non c’era spazio per molte cose e nemmeno per molte persone. Ho lasciato casa, libri, oggetti, spazi, piante, persone, certezze, doveri e paure per inizare a camminare leggera, solo con me stessa e riempirmi di vuoto. Perchè ho capito che anche nella vita bisogna viaggiare leggeri.

Quando partiamo per un viaggio sappiamo bene quanto è importante avere una valigia comoda e leggera, nella quale mettere solo le cose che ci servono veramente, quelle utili. Ci portiamo i vestiti che più ci fanno sentire bene, le scarpe più comode, la giacca che più ci protegge se temiamo il brutto tempo. E nella vita, invece? Quanti doveri, pensieri, maschere, cose ci trasciniamo dietro tutti i giorni? Siamo davvero felici di fare il viaggio più bello ed avventuroso così appesantiti?

Io mi sono risposta di no e ho pensato alla persona che sono quando viaggio: lascio a casa tutto quello che non mi serve, insieme a ruoli e pensieri limitanti: ci deve essere tutto lo spazio necessario per poterlo riempire di immagini, ricordi, sensazioni e persone che sapranno rendermi una persona nuova.
Ma il viaggio è una parentesi e questo modo di vivere la vita non può essere un’eccezione. Finalmente ora mi è chiaro e ho iniziato a lasciare andare tutto ciò che non era più parte di me stessa : troppa l’energia spesa a restare dentro al desiderio di voler essere o di dover dimostrare.

Adesso guardo la mia vita come una tela bianca e luminosa, in cui non c’è pregiudizio, costrizione o  peso a schiacciarmi il cuore. Solo la mia voglia di muovermi tra le occasioni che ogni giorno mi si presentano davanti, con una valigia leggera riempita solo di curiosità.

E mi ritrovo molto nel post di Luca (trovato per caso quando già avevo scritto questo articolo) in cui ci suggerisce di provare a sentire che cose suona male dentro di noi, che cosa ci appesantisce. È vero, si può uscire da ogni tempesta, anche se quando il vento soffia così forte e il cielo è così nero che non ti sembra possibile.

Eppure l’azzurro è ancora là, che aspetta solo di essere ammirato.
Questo è il mio nuovo modo di viaggiare e spero che possa essere presto anche il tuo. Respira a pieni polmoni! 🙂